L'origine stessa del termine "FANTISCRITTI", deriva dall'appellativo dato ad un bassorilievo scolpito su una parete della nostra cava, datato 203-212 D.C. è conservato dal 1864 all'interno dell'accademia delle Belle Arti di Carrara. Tale bassorilievo, fu così celebre da attirare artisti e scultori della fama di Canova e Gianbologna, come testimoniano le firme poste ai fianchi della scultura. Proprio la notevole quantità di firme e dediche incise sul bassorilievo, vulgo "scritti" e l'identificazione delle divinità scambiate per fanciulli, vulgo "fanti", ha portato nei secoli al toponimo dell'intero bacino marmifero di Fantiscritti.
I marmi di queste montagne hanno attirato nei secoli scultori e artisti di ogni epoca , da Michelangelo Buonarrotti e Bernini per lo stile classico a Henry Moore e Giuliano Vangi nell'opera moderna.
La cava FIGAIA è situata nel cuore del bacino marmifero di Fantiscritti, il più famoso e produttivo del comprensorio delle Alpi Apuane; dove si trovano tracce di lavorazione risalenti ad epoca Romana.
La cava è in attività da oltre due secoli ed è stata lavorata dalle più importanti famiglie industriali della città di Carrara.Oggi la cava si sviluppa su una superficie coltivata di circa centotrentamila mq e nel suo processo di espansione, ha assorbito altre cave adiacenti e continua a produrre i pregiati marmi: il bianco Carrara e il bardiglio nuvolato e bianco venato; la Figaia Cave S.p.A. ha una capacità produttiva di circa quarantamila tonellate annue.